A TE, ITALIA
di Vittorio Verducci
di Vittorio Verducci
Italia, ti creò per decorare
il mondo e l’universo Dio Signore, e ti plasmò col suo divino amore delle gioie preziose, le più rare. Ti incoronò, rendendoti regale, con le orgogliose Alpi sulla fronte, con gli Appennini fino all’Aspromonte ti rese forte lungo la dorsale. E, aggraziato stivale, ti distese sul mare blu, con l’isole donzelle, e il mare, all’occhieggiare delle stelle, ti porse l’onde del suo amor cortese. Dodici il tacco e rigogliosi i seni, grande di storia e patria del bel canto, d’arte, di scienza e di poesia l’incanto mostrasti al mondo d’immortali geni. Senti? Poeta ancora quel viandante, nella Commedia, dell’eterne cose, oscure, più serene, oppur gloriose, di corte in corte, il sommo vate, Dante, mentre intinge l’angelico pennello a far dell’utopia il suo lavoro, e a cingere l’orgoglio dell’alloro, nell’armonia di forme, Raffaello. |
Fu quello il tuo magnifico momento,
quando splendesti d’arte e di cultura, e riaffidasti all’uomo la misura d’ogni cosa, in quel tuo Rinascimento in cui fu Michelangelo sovrano nel far l’Arte Persona, e con Leonardo giunse la Perfezione al suo traguardo, nei simboli dell’Uomo Vitruviano. E Galileo guardò nell’universo, vide le stelle, e il sole e i suoi pianeti: ne penetrò fin gli intimi segreti, lui a un errato ragionare avverso. Or senti ancora, è musica divina: è Verdi che per te compone e canta, è Mameli che a te, succube e franta, inneggia, e tu ti desti e sei regina. E nei brillii di stelle sì stupende per te ora canta l’universo intero l’Inno degli Italiani, il Va Pensiero, e in ricami d’amor per te s’accende. Sei grande, Italia, e pur se un male oscuro oggi sospende il tempo tuo futuro, d’altri Rinascimenti avrai la storia: t’ha dato il genio, Dio, per la vittoria. |