TEMPO
di Vittorio Verducci
Tempo, dimmi chi sei, che sì veloce
scorri nel lento andare dei secondi,
e vai e vieni: arcana è la tua voce,
e vieni e vai fugace e ti nascondi.
E pulsi, pulsi eterno e sei la croce
del vivere che cinico diffondi
dal nulla del futuro e, dio feroce,
lo discacci in segmenti vagabondi.
Questo io so di te, che l’illusione
dai dell’essere, e solo d’un momento;
già del passato sento l’aggressione
e del cosmo infinito lo sgomento
nel continuo morire alla pulsione
di quel reale che è un acceso-spento.
di Vittorio Verducci
Tempo, dimmi chi sei, che sì veloce
scorri nel lento andare dei secondi,
e vai e vieni: arcana è la tua voce,
e vieni e vai fugace e ti nascondi.
E pulsi, pulsi eterno e sei la croce
del vivere che cinico diffondi
dal nulla del futuro e, dio feroce,
lo discacci in segmenti vagabondi.
Questo io so di te, che l’illusione
dai dell’essere, e solo d’un momento;
già del passato sento l’aggressione
e del cosmo infinito lo sgomento
nel continuo morire alla pulsione
di quel reale che è un acceso-spento.