Trasparente filo
di Rosa Chiricosta
Nel silenzio della notte
In litorali deserti , quando il mare,
Nel posarsi dell’onda sulla riva,
Sussurra, nel fruscio sempre uguale,
Evanescenti sillabe vaganti,
Cerchiamo, tutti noi ,viandanti ignari,
Risposte alle domande, tante, arcane,
E quei sussurri, avvolti di mistero,
Spirano, miti, criptiche parole.
Ma ci illudiamo sempre di afferrare
Quel lampo che, invisibile, ci abbaglia:
Un filo trasparente, eppure vero,
Che non si vede, ma si sente dentro,
E l’Al di qua unisce sempre all’Oltre,
Immaginato come un altro mondo,
Solo altrove, in un ‘altra dimensione.
E da sempre si fermano gli umani
“Al limitar di Dite”, per cercare
La via che può portare o in fondo all’Ade,
Dove tra i templi acherontei errare,
O tra “ le grandi ale del perdon d’Iddio “
Misericordia e pace ritrovare .
Senza cercare analogie terrene,
Sanno solo confondere e turbare,
Ma, immersi in quell’abbaglio, ritornare
A quando bambini si volava,
Senza temere i limiti ,poi imposti
Dalla ragione, che sa rabbuiare
La luce, se non trova spiegazione,
E immaginare di poter tornare,
Lasciata questa terra che ci accoglie ,
Giostra dove la vita sempre gira ,
Vive fiammelle e tra lucenti stelle
In polvere brillare ancor più belle .
di Rosa Chiricosta
Nel silenzio della notte
In litorali deserti , quando il mare,
Nel posarsi dell’onda sulla riva,
Sussurra, nel fruscio sempre uguale,
Evanescenti sillabe vaganti,
Cerchiamo, tutti noi ,viandanti ignari,
Risposte alle domande, tante, arcane,
E quei sussurri, avvolti di mistero,
Spirano, miti, criptiche parole.
Ma ci illudiamo sempre di afferrare
Quel lampo che, invisibile, ci abbaglia:
Un filo trasparente, eppure vero,
Che non si vede, ma si sente dentro,
E l’Al di qua unisce sempre all’Oltre,
Immaginato come un altro mondo,
Solo altrove, in un ‘altra dimensione.
E da sempre si fermano gli umani
“Al limitar di Dite”, per cercare
La via che può portare o in fondo all’Ade,
Dove tra i templi acherontei errare,
O tra “ le grandi ale del perdon d’Iddio “
Misericordia e pace ritrovare .
Senza cercare analogie terrene,
Sanno solo confondere e turbare,
Ma, immersi in quell’abbaglio, ritornare
A quando bambini si volava,
Senza temere i limiti ,poi imposti
Dalla ragione, che sa rabbuiare
La luce, se non trova spiegazione,
E immaginare di poter tornare,
Lasciata questa terra che ci accoglie ,
Giostra dove la vita sempre gira ,
Vive fiammelle e tra lucenti stelle
In polvere brillare ancor più belle .