Due poesie di Giuseppe Mezzatesta con testo e video
Dove sorgono le stelle
Il sole s’arrossa nell’ora del tramonto e l’orizzonte cede il posto alla sera. La luna posa il chiarore sul davanzale fiorito, questo cuore alza i palpiti al pensiero che tu dorma nella quieta stanza. E’ sera di maggio, le ciliegie sono cremisi , si muove il vento e tremule foglie d’arancio ombrano il cielo nell’effluvio di zagara. Al suono di mandolino e zufolo una musica si alza al cielo e si mostrano le stelle, si apre la finestra e la flebile luce rivela il tuo dolce viso, i tuoi begli occhi mi trafiggono come un lampo a ciel sereno dritto al cuore che accende il mio canto. Sono dolci istanti di tenera voce a rompere il silenzio della sera che svela il sogno: “Sono qui davanti a te, cammino sulla linea del tuo sguardo che mi porta dentro i tuoi occhi scuri, a te che accendi il sole e il mio tempo mentre il cuore canta l’inno dell’amore, come un’orchestra che suona per te.” Ora i nostri cuori palpitano all’unisono e sincera la tua anima parla alla mia. “Caro, eccomi, anch’io palpito per te, mi stringo alle tue mani e baciamo il tempo che verrà unendoci nell’intreccio dei fiati”. E così, libriamo il nostro volo onirico che ascende all’immenso spazio dell’amore per continuare a sognare fin “dove sorgono le stelle”. Prato, 14 Febbraio 2018 Giuseppe Mezzatesta |
Te, stella danzante
Nella notte di stelle cadenti penso che due sogni di Te non li vivrò più. Sull’Appennino, davanti al vento, da giù risali e voli fin quassù. L’altro, io coi desideri e il naso all’insù e con le braccia tese a rapire le stelle, all’improvviso rimango stupito da una stella cadente che danza da una mano all’altra e...... “Ciao, come stai, sono io, non potevo star da sola te ne sei andato con il sole e ti ritrovo con le stelle. Vieni ti porto via dalla solinga malinconia.” Si, cara, grazie per essere qui, e superiamo quel che non ci siamo mai detto, ti amo come so tanto non te lo dirò, amami come sai tanto neanche tu lo dirai e resterà sempre un mistero. E io che, ritenevo il tuo cuore spento ma al tatto mi brucio la mano, il tuo sorriso specchio del mio viso mi illumina il buio e il tuo respiro mi è ossigeno e riscalda il mio inverno. Eccomi, vengo via con te. “Si caro, solchiamo nelle rughe colme di memoria scrivendo così la nostra storia, e coi cuori che ci saldano è la festa dell’amore.” ...ma mi sveglio e... ..già, è la notte dei desideri 10/08/2018 Giuseppe Mezzatesta |