Il tema poetico proposto dalla Camerata dei poeti, come era prevedibile, data la sua estrema delicatezza e misterica proiezione in un altrove indefinibile, ha impegnato la profondità dell'anima e del cuore di ogni autore che ha partecipato a questa straordinaria raccolta.
Una raccolta di esperienze colme di emozioni, riflessioni, interrogazioni, dubbi, certezze sul proprio vissuto in proiezione di una soluzione finale inevitabile ma dai risvolti insondabili e arcani.
Immaginarsi quale sia il cammino dopo la vita e cosa rimane della nostra presenza sulla terra ha sempre sconvolto il pensiero di ognuno di noi in ogni momento dell'esistenza.
In quanto umani, in quanto fragili e limitati nel tempo, la morte con i propri interrogativi sul dissolvimento del corpo e su altre forme di aerea sopravvivenza è sempre al nostro fianco a ricordarci l’inesorabile termine di ogni forma naturale.
Ma ognuno di noi coscientemente o meno riconosce alla breve presenza umana nel creato un ruolo che va ben oltre la morte fisica, intuendo di possedere facoltà e spiritualità soprannaturali e così approda nella terra dell'Aldilà dove la fantasia e l'ispirazione dell'anima prefigurano scenari antitetici che vanno dal dissolvimento totale del tutto e immersione nel nulla assoluto e nel vagare nell’eterno dell’immenso, alla ripresa di una nuova dimensione spirituale e informe che testimoni la memoria della vicenda umana trascorsa, passando per le innumerevoli strade delle emozioni vissute che l'immaginazione propone.
Ed allora i nostri autori che hanno partecipato, tutti personaggi di notevole caratura poetica e letteraria, hanno testimoniato il loro autorevole pensiero, affrontando a loro modo la tematica proposta, scatenando la vena poetica posseduta e presentando teorie, ipotesi, metafore e variegate sognanti proiezioni, nelle loro sfumature; tutte umanamente condivisibili nella loro rappresentazione.
E’ evidente che è in tutti centrale il tema dell’attesa della morte, la soglia della vita da varcare e la presenza dell’anima, il suo ruolo che finalmente si svela, spartiacque tra corporeità ed eternità.
Una delle più gettonate soluzioni presentate è il dopo vita che dialoga con la terrestrità della o delle persone care rimaste nei luoghi amati con orizzonti di volti e paesaggi rievocati nella veste più bella e luminosa, come anche quel ritornare nel tempo della giovinezza e ivi soggiornarci per l’eternità.
In tutti è forte il senso del distacco dalla vita, l’ultimo momento rappresentato nelle forme più differenti, dal silenzio assoluto ristoratore al sollievo dalla sofferenza, dagli amati sentieri percorsi alle soglie dell’azzurro infinito, dalla separazione dagli amori e dagli affetti alla speranza di un suggestivo ritorno.
Ma molti autori considerano la morte come una buona e finale madre protettiva, un passaggio a miglior vita in una luce vivissima ed eterna .
C’è in generale nel contesto di tutte le poesie presentate una linea di demarcazione in cui l’Oltre vita genera da un lato aperte riflessioni e filosofie sul dopo, colme di enigmi e dall’altro aperte dichiarazione di fedeltà ad una eden celestiale come accade negli autori di dichiarata proiezione cattolica.
Vorrei ringraziare tutti gli amici poeti presenti in questa raccolta da quelli di lunga data e frequentazione poetica-culturale ad altri meno conosciuti ma altrettanto bravi e validi, per cui ho voluto ricordarli segnalandoli singolarmente e abbracciandoli tutti con affetto, ricordando loro che saranno pubblicati su facebook in progressione alfabetica con le loro liriche nei prossimi giorni.
Grazie infinite a tutti.
Carmelo Consoli.
Hanno partecipato alla raccolta i seguenti poeti:
Una raccolta di esperienze colme di emozioni, riflessioni, interrogazioni, dubbi, certezze sul proprio vissuto in proiezione di una soluzione finale inevitabile ma dai risvolti insondabili e arcani.
Immaginarsi quale sia il cammino dopo la vita e cosa rimane della nostra presenza sulla terra ha sempre sconvolto il pensiero di ognuno di noi in ogni momento dell'esistenza.
In quanto umani, in quanto fragili e limitati nel tempo, la morte con i propri interrogativi sul dissolvimento del corpo e su altre forme di aerea sopravvivenza è sempre al nostro fianco a ricordarci l’inesorabile termine di ogni forma naturale.
Ma ognuno di noi coscientemente o meno riconosce alla breve presenza umana nel creato un ruolo che va ben oltre la morte fisica, intuendo di possedere facoltà e spiritualità soprannaturali e così approda nella terra dell'Aldilà dove la fantasia e l'ispirazione dell'anima prefigurano scenari antitetici che vanno dal dissolvimento totale del tutto e immersione nel nulla assoluto e nel vagare nell’eterno dell’immenso, alla ripresa di una nuova dimensione spirituale e informe che testimoni la memoria della vicenda umana trascorsa, passando per le innumerevoli strade delle emozioni vissute che l'immaginazione propone.
Ed allora i nostri autori che hanno partecipato, tutti personaggi di notevole caratura poetica e letteraria, hanno testimoniato il loro autorevole pensiero, affrontando a loro modo la tematica proposta, scatenando la vena poetica posseduta e presentando teorie, ipotesi, metafore e variegate sognanti proiezioni, nelle loro sfumature; tutte umanamente condivisibili nella loro rappresentazione.
E’ evidente che è in tutti centrale il tema dell’attesa della morte, la soglia della vita da varcare e la presenza dell’anima, il suo ruolo che finalmente si svela, spartiacque tra corporeità ed eternità.
Una delle più gettonate soluzioni presentate è il dopo vita che dialoga con la terrestrità della o delle persone care rimaste nei luoghi amati con orizzonti di volti e paesaggi rievocati nella veste più bella e luminosa, come anche quel ritornare nel tempo della giovinezza e ivi soggiornarci per l’eternità.
In tutti è forte il senso del distacco dalla vita, l’ultimo momento rappresentato nelle forme più differenti, dal silenzio assoluto ristoratore al sollievo dalla sofferenza, dagli amati sentieri percorsi alle soglie dell’azzurro infinito, dalla separazione dagli amori e dagli affetti alla speranza di un suggestivo ritorno.
Ma molti autori considerano la morte come una buona e finale madre protettiva, un passaggio a miglior vita in una luce vivissima ed eterna .
C’è in generale nel contesto di tutte le poesie presentate una linea di demarcazione in cui l’Oltre vita genera da un lato aperte riflessioni e filosofie sul dopo, colme di enigmi e dall’altro aperte dichiarazione di fedeltà ad una eden celestiale come accade negli autori di dichiarata proiezione cattolica.
Vorrei ringraziare tutti gli amici poeti presenti in questa raccolta da quelli di lunga data e frequentazione poetica-culturale ad altri meno conosciuti ma altrettanto bravi e validi, per cui ho voluto ricordarli segnalandoli singolarmente e abbracciandoli tutti con affetto, ricordando loro che saranno pubblicati su facebook in progressione alfabetica con le loro liriche nei prossimi giorni.
Grazie infinite a tutti.
Carmelo Consoli.
Hanno partecipato alla raccolta i seguenti poeti: