La città resiste
di Maria Grazia Franceschetti
Cammina solo il dolore
per le strade della città
nel gravitare di surreali silenzi.
tra negozi e palazzi imbalsamati
nel fiato greve della morte.
Solo il grido feroce delle sirene
squarcia il grigio dei viali.
E' l'indefinibile peste che assedia
le porte, affolla gli ospedali,
reclama il fiato delle vittime,
onnivoro mostro annidato
tra eroi dai bianchi camici.
Cammina solo il dolore
nelle piazze, nei cortili, spegne
azzurri cieli, rosate albe
rosaviola tramonti.
Ed escono file di bare
di ignoti giustiziati,
lunghi amari rosari
senza fine.
Ma la città resiste
affacciata alle finestre,
canta l'ignota gioia del domani,
s'inventa giorni di quella vita
di ieri colma di stupori
e meraviglie, prega
nel terrore della notte,
alza muri di speranza,
respinge e strema
il furore della peste.
Marzo 2020 – Corona virus
di Maria Grazia Franceschetti
Cammina solo il dolore
per le strade della città
nel gravitare di surreali silenzi.
tra negozi e palazzi imbalsamati
nel fiato greve della morte.
Solo il grido feroce delle sirene
squarcia il grigio dei viali.
E' l'indefinibile peste che assedia
le porte, affolla gli ospedali,
reclama il fiato delle vittime,
onnivoro mostro annidato
tra eroi dai bianchi camici.
Cammina solo il dolore
nelle piazze, nei cortili, spegne
azzurri cieli, rosate albe
rosaviola tramonti.
Ed escono file di bare
di ignoti giustiziati,
lunghi amari rosari
senza fine.
Ma la città resiste
affacciata alle finestre,
canta l'ignota gioia del domani,
s'inventa giorni di quella vita
di ieri colma di stupori
e meraviglie, prega
nel terrore della notte,
alza muri di speranza,
respinge e strema
il furore della peste.
Marzo 2020 – Corona virus