Luisa Puttini
Attesa e silenzi
pandemia Bottiglie aperte in fila contro il muro di cucina svaporate in bolle perdute nell’aria delle ultime risate magia che si trasforma fattura da elfo maligno Attesa e silenzi rotti dal tremore di vetri al passare di autobus vuoti benedizione del rumore quando si spengono le voci l’ansia sospende la vita Gli abbracci avevano un suono senza saperlo muto negli schermi e nei fili che pure ci tengono avvinti al ventre materno dell’amore in speranza che tutto cambi O ritorni com’era prima del diluvio e dell’Arca ma i piedi nel fango lascino impronte leggere per semi di nuovi germogli se ancora ci saranno piedi Tu non ci sarai perso nella moltitudine migrata da un inverno senza respiro con un ultimo sguardo a questa strana primavera pieno di rimpianto |
Guerre
Presente! Scritto centinaia di volte ai piedi dei resti di soldati adolescenti di giovani padri d’orfani ancor prima di vedere la luce di teste brizzolate alle tempie tolte alla saggezza della vita E voi pretendete il caos sulle piste da ballo Il virus è la nostra guerra combattuta con maschere di carta col rimpianto per abbracci mai dati neppure nel momento del distacco con la scodella di pasta alla mensa del povero che povero non era fino al soffio malsano della pandemia Come in guerra una manciata d’eroi in divisa di camice verde - il nome scritto sul dorso a ricordare che sono anche altro scendono in trincea muoiono in silenzio I codardi renitenti agli ordini le anime nere di chi specula non meritano nome |