Come uno strazio, il corona.
di Giuseppe Mezzatesta
L’invisibile entra nel respiro
che si oppone fino all’ultimo rantolo.
In un brivido ripercorro, dal primo gemito,
il sentiero della vita
sospeso nell’abbraccio tra la paura e la morte
e resta solo l’amore per il divino
senz’altra arma per conservarmi il fiato.
Mio Dio!
con me, ci sono i miei fratelli,
le tue creature, devastate,
con sulle spalle le piaghe dell’umano
da spezzare il cuore di madre addolorata.
Come faccio a vincere la morte?
Dimmelo, dammi un segno
prima che gli occhi divengano cielo.
Non ho paura di entrare
nell’immenso del tuo regno
ma della via per arrivarci
con l’immane sofferenza
delle carni intubate e straziate.
Noi abbiamo bisogno di Te, ora,
per schiacciare il male che si adorna corona,
dai più luce alla scienza e alle menti,
allunga la Tua possente mano
e circonda le tue creature
per poter andare nella ridente vita
e da brivido, insieme vinceremo.
Giuseppe Mezzatesta
Molochio, 07/04/2020
di Giuseppe Mezzatesta
L’invisibile entra nel respiro
che si oppone fino all’ultimo rantolo.
In un brivido ripercorro, dal primo gemito,
il sentiero della vita
sospeso nell’abbraccio tra la paura e la morte
e resta solo l’amore per il divino
senz’altra arma per conservarmi il fiato.
Mio Dio!
con me, ci sono i miei fratelli,
le tue creature, devastate,
con sulle spalle le piaghe dell’umano
da spezzare il cuore di madre addolorata.
Come faccio a vincere la morte?
Dimmelo, dammi un segno
prima che gli occhi divengano cielo.
Non ho paura di entrare
nell’immenso del tuo regno
ma della via per arrivarci
con l’immane sofferenza
delle carni intubate e straziate.
Noi abbiamo bisogno di Te, ora,
per schiacciare il male che si adorna corona,
dai più luce alla scienza e alle menti,
allunga la Tua possente mano
e circonda le tue creature
per poter andare nella ridente vita
e da brivido, insieme vinceremo.
Giuseppe Mezzatesta
Molochio, 07/04/2020