ANGELA AMBROSINI
ANCORA SO ESSERE QUIETE
Chiuso fra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
perché bramo Dio?
Giuseppe Ungaretti
Ancora so essere quiete
il turbinio rappreso delle ore
in questo cielo d’agosto dilatato
su crepitio di stelle.
Dimmi che non più memoria avremo
di mutamenti e quotidiane giostre
nel fremere caparbio della lena
che vivi ci tiene come api attorno all’arnia,
dimmi che non più relitti l’infanzia
avrà nell’infuriare dei ricordi.
Noi siamo qui, affacciati all’imbrunire
e inasprisce battito su battito la ruota
dei giorni che inverno prepara in danze
di gelo a stillarci il cuore:
ben sappiamo dallo sguardo dei vecchi
se luce chiedono a intridere ancora
di capriole il vento.
Dimmi che peso non avrà per noi
la troppa vita che in liete o meste
schiere ora ci travolge,
dimmi che in quest’errare d’impronte
un sentiero sommerso troveremo
a dipanarci bava d’infinito
e traboccherà dal corrugato fardello
del tempo la tua promessa,
Signore.
da Angela Ambrosini,Controcanto, Prefazione di Alessandro Quasimodo, Edimond, 2012
ANCORA SO ESSERE QUIETE
Chiuso fra cose mortali
(anche il cielo stellato finirà)
perché bramo Dio?
Giuseppe Ungaretti
Ancora so essere quiete
il turbinio rappreso delle ore
in questo cielo d’agosto dilatato
su crepitio di stelle.
Dimmi che non più memoria avremo
di mutamenti e quotidiane giostre
nel fremere caparbio della lena
che vivi ci tiene come api attorno all’arnia,
dimmi che non più relitti l’infanzia
avrà nell’infuriare dei ricordi.
Noi siamo qui, affacciati all’imbrunire
e inasprisce battito su battito la ruota
dei giorni che inverno prepara in danze
di gelo a stillarci il cuore:
ben sappiamo dallo sguardo dei vecchi
se luce chiedono a intridere ancora
di capriole il vento.
Dimmi che peso non avrà per noi
la troppa vita che in liete o meste
schiere ora ci travolge,
dimmi che in quest’errare d’impronte
un sentiero sommerso troveremo
a dipanarci bava d’infinito
e traboccherà dal corrugato fardello
del tempo la tua promessa,
Signore.
da Angela Ambrosini,Controcanto, Prefazione di Alessandro Quasimodo, Edimond, 2012